mercoledì 8 maggio 2013

L'anima

La fisica aristotelica indaga oltre alla natura in generale, anche le strutture degli enti animati e inanimati, irrazionali e irrazionali, con particolare attenzione a quella dell'uomo.
Cio che distinge, secondo Aristotele gli esseri inanimati da quelli inanimati è che gli uni posseggono un'anima, gli altri no. L'anima viene definita quale forma di un corpo dotato di organi che ha la vita in potenza (ricordiamo infatti che tutta la realtà sensibile è per il filosofo composta da sinoli, l'unione di forma e materia).
Appare dunque già chiara la differenza rispetto all'anima dei Presocratici per cui era ridotta ad un solo principio fisico, o da quella platonica, definita incapace di un'armonica conciliazione con la sensibilità: per Aristotele l'anima è mortale e può esistere solo in relazione al corpo di cui è forma.

Attraverso l'analisi della realtà, Aristotele si accorge che gli esseri sono dotati di funzioni e capacità diverse ed individua dunque tre tipi di anima (riprendendo la tripartizione dell'anima di Platone):
1. Anima vegetativa, principio che governa la generazione, la nutrizione e la crescita propria delle piante
2. Anima sensitiva, principio che governa, oltre le funzioni precedenti, le sensazioni, gli appetiti e il movimento, propria degli animali
3. Anima razionale, principio che governa, oltre le funzioni precedenti le azioni razionali e la conoscenza intelleggibile propria dell'uomo.

riguardo le funzioni dell'anima razionale di veda http://filosofiaemeraviglia.blogspot.it/2013/05/la-gnoseologia.html

Nessun commento:

Posta un commento