mercoledì 8 maggio 2013

La dottrina delle categorie

Aristotelle studiò all'Accademia platonica nel periodo in cui il suo maestro lavorava sui rapporti tra le idee e anche i suoi discepoli fuorono coinvolti in questa ricerca. Per Aristotele, probabilmente, le idee non erano altro che i modi in cui si parla della realtà e poichè il linguaggio rispecchia la realtà dall'analisi del linguaggio inizierà la nostra ricerca ontologica, mediante la dottrina delle categorie.
Definiamo le categorie come i sommi gruppi che raccolgono tutte le caratteristiche predicabili dell'essere attraverso quali, dunque, possiamo descrivere tutta la realtà.
Le categorie, a loro volta, sono suddivise in generi e speci, definendo come genere il termine più ampio in un confronto tra due termini appartenenti alla stessa categoria e come specie il meno ampio.
Le dieci categorie individuate non necessitano di un raggruppamento ancora anteriore in quanto, ipotizzando l'essere come sommo genere non si aggiungerebbe alcun significato, in quanto ogni categoria racchiude l'essere
Ecco le dieci categorie:
1.Sostanza
2.Quantità
3.Qualità
4.Luogo
5.Tempo
6.Avere
7.Relazione
8.Agire
9.Patire
10.Stare

Necessita un' analisi più approfondita la categoria della sostanza. Essa infatti risulta essere prioritaria, sia sul piano del linguaggio (rappresenta il soggetto della frase, indispensabile) sia su quello della reatà (è ciò attraverso il quale facciamo esperienza di tutte le altre categorie).
Inoltre, nell'Usiologia della Metafisica la sostanza verrà definita come atto, ed è quindi ciò che può esistere di per sè.
Con la dottrina delle categorie e, in particolare, nella definizione di sostanza quale essere in senso pieno, Aristotele ridona peso ontologico alla sensibilità, fortemente svalutata dopo la dottrina platonica. Tale concetto viene ribadito anche nella definizione della sostanza prima (l'individuale) come ontologicamente superiore rispetto alla sostanza seconda (l'universale): Aristotele, dunque, pone l'essere nella realtà sensibile, considerazione che lo pone agli antipodi rispetto a Platone. (Anche se, come sarà in seguito esposto, il sommo essere è il Motore Immobile, ente sovrasensibile).

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