giovedì 9 maggio 2013

La gnoseologia

La conoscenza viene da Aristotele attribuita all'anima e, in particolare, alle anime sensibile e razionali, in quanto quelle vegetative non posseggono tale facoltà.
Poichè sono due le anime saranno due anche i tipi di conoscenza: la conoscenza sensibile (della materialità) e la conoscenza intelleggibile (del sovrasensibile). Entrambe vengono definite quale passaggi dalla potenza all'atto, ma attraverso processi differenti.
La conoscenza sensibile è il passaggio immediato dalla potenza all'atto mediante il contatto diretto tra gli organi conoscitori e le cose che devono essere conosciute che trasforma ciò che è conoscibile e conoscitore in potenza in conoscibile e conoscitore in atto. Tale conoscenza viene paragonata ad uno stampo che lascia impressa a sua forma sulla cera ed è, quindi, determinata dalla nostra sensibilità (la nostra capacità di lasciarci "impressionare" dagi eventi che ci circondano)
La conoscenza razionale, invece, necessita di un intermediario. Infatti, secondo Aristotele, l'uomo pensa attraverso immagini nelle quali sono contenute le forme conoscibili in potenza. Per il primato dell'atto è infatti indispensabile un motore (in atto) che trasformi le immagini in atto, che potranno poi essere riconosciute dall'intelletto potenziale e trasformati in concetti e tale motore viene detto intelletto attivo o agente. La funzione di questo intelletto è paragonata a quella della luce che rende visibili i colori che altrimenti in una stanza buia non possono essere colti.

Per quanto riguarda la conoscenza dell'universale, spiegata da Platone con la dottrina della reminescenza, Aristotele dice che è presieduta dalla parte puramente razionale dell'anima, in passo molto dibattuto dove sostiene che tale inteletto sia immortale (contraddicendo ciò che aveva sostenuto nella definizione dell'anima).
In un bellissimo passo dell'Oraganon, negli Analitici Posteriori, egli afferma che il concetto universale derivi da ripetute esperienze della stessa sensazione che, depositate nell'anima, generano il ricordo e dunque la conoscenza. [Analitici Posteriori, 99b-100a12 in Organon]

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